Successioni per atto tra vivi

Sul piano dell’economia generale la successione per atto tra vivi è di gran lunga la più importante perché è determinata dai contratti di scambio con cui si sviluppano le attività commerciali e finanziarie. La vicenda successoria dei diritti per atto tra vivi si realizza per effetto di contratti ad efficacia traslativa o reale. In caso contrario, la successione non può verificarsi e l’ipotetico avente causa non subentra nella titolarità del diritto. La vicenda successoria dei debiti si realizza mediante accordi con cui un terzo rimane obbligato verso il creditore in luogo del debitore originario e il creditori dichiari di liberare quest’ultimo. Tale successione può avvenire tramite delegazione, espromissione e accollo.

Successione a causa di morte

La successione a causa di morte è determinata dalla morte della persona e dalla conseguente necessità che le situazioni soggettive che a lui facevano capo, si trasmettano comunque ad un altro soggetto. La qualità di erede si consegue principalmente in ragione di vincoli familiari o parentali indicati dalla legge, oppure per volontà della persona defunta espressa mediante testamento (successione testamentaria). Tuttavia la legge, a tutela degli interessi dei più stretti congiunti, riserva a favore di questi una quota del patrimonio. Sia nel caso di successione legittima che testamentaria, la successione del chiamato all’eredità nel patrimonio della persona defunta si ha in conseguenza all’accettazione dell’eredità. L’accettazione è rilevante in quanto l’erede succede al de cuius sia nelle situazioni attive che in quelle passive, per cui il patrimonio ereditario si confonde con il patrimonio personale dell’erede, a meno che questi non ritenga più opportuno tenere distinti i due patrimoni mediante l’accettazione con beneficio d’inventario. Per l’acquisto del legato non è invece necessaria l’accettazione del legatario in quanto quest’ultimo mediante il legato consegue solo diritti soggettivi e non subentra nei debiti del de cuius.

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