Non sempre un piaculum era sufficiente a placare l’ira degli dei. Le colpe più gravi, note come scelus inexpiabile, non ammettevano espiazione e lo stesso trasgressore era chiamato rispondere con la sua persona, ed eventualmente con i suoi beni, alla divinità offesa.

 

Le fonti conservano due diverse forme di pena sacrale o supplicium:

  • l’abbandono del colpevole e dei suoi beni al dio oltraggiato: sacer esto
  • la sua messa a morte quale sacrificio espiatorio

1. Tra i crimini ai quali trova applicazione la prima sanzione ricordiamo la violazione di fede del patrono nei confronti del cliente e del cliente nei confronti del patrono, sanzionata dalla legge romulea con la consecratio a una divinità infernale.

La consecratio comporta l’allontanamento del reo dalla società e il suo abbandono alla divinità offesa. Come homo sacer, egli non gode più di alcuna tutela, né divina né umana: chiunque può ucciderlo senza il timore di incorrere in una sanzione per omicidio.

Molti autori hanno però analizzato la bipolarità del termine sacer, il quale può indicare:

a) una sacralità positiva: es. potenza da venerare

b) una sacralità negativa: persona esclusa dalla comunità e che deve essere purificata

Sacer è ciò che per natura o per atto consacratorio è sottratto ai rapporti umani e destinato alla divinità. Può essere considerato sacer:

  • l’uomo che si è macchiato di un crimine
  • l’oggetto che si trova in rapporto favorevole con gli dei

In entrambi i casi, attraverso la consacrazione, l’oggetto o persona viene separato dal mondo profano e posto in potere di Dio.

Controverso è se il reo incorre nella sacertà per conseguenza immediata del delitto commesso oppure per procedimento giudiziario. La seconda soluzione sembra preferibile, in quanto trova conforto nella lex regia, secondo la quale se il figlio batte il padre, e questi grida, il figlio deve essere consacratogli dei familiari.

La necessaria invocazione paterna fa supporre che per l’irrogazione della sacertà fosse necessario un giudizio.

2. L’immediata messa a morte del reo, a titolo di sacrificio espiatorio, è esclusa per i reati colpiti da sacertà.

È invece prevista per i crimini ritenuti lesivi della religione e della società, i quali impegnano la comunità alla realizzazione delle conseguenze concrete della maledizione divina. Un esempio è la perduellio, crimine diretto contro gli dei protettori della civitas e contro la compagine sociale, punito con la suspensio del reo ad un albero sterile e la sua fustigazione fino alla morte.

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