Lo ‘amal (prassi o pratica) mostra che il magistero del giudice si combina con usi, consuetudini e con prassi di autorità locali. Occorre sottolineare, comunque, che è la dottrina a fissare per iscritto lo ‘amal, il quale, quindi, non è una vera e propria giurisprudenza forense alle cui raccolte si possa fare ricorso direttamente. Dato che in alcuni casi questo prodotto giudiziario contiene innovazioni, i fuqaha si sono continuamente posti il problema del suo valore giuridico. Secondo la dottrina malikita un’innovazione apportata dallo ‘amal può essere seguita qualora sia fondata sull’opinione dottrinale di un faqih qualificato. Sono comunque sempre la necessità e l’utilità pubblica ad ispirare la soluzione adottato.

Interpretatio prudentium.

Secondo la dottrina islamica, poiché le azioni umane non sono stabilite dall’uomo ma da Dio, per la qualificazione in senso sciaraitico delle stesse occorre compiere uno sforzo interpretativo (igtihad) volto a conoscere la qualificazione stessa. L’attività ermeneutica si è particolarmente sviluppata intorno al Corano, la cui interpretazione, basata sulla sunna o sulla giurisprudenza, si svolge usando mezzi diversi (es. grammatica, logica, allegoria). Per la sunna, come accennato, lo sforzo è stato prevalentemente concentrato sulla verifica dell’autenticità delle tradizioni, attraverso la valutazione della veridicità dei trasmettitori.

Nel diritto islamico, mediante l’attività dell’igtihad, si è compiuta una vera e proprio opera di creazione interpretativa, tale da qualificare il diritto musulmano come un diritto dottrinale, in cui il faqih è stato un vero creatore di diritto. Tale attività dottrinale si è svolta essenzialmente nel periodo storico dell’igtihad, che prende il nome proprio dallo sforzo interpretativo condotto. Al periodo dell’igtihad segue il lungo periodo del taqlid, nel quale il giurista musulmano non doveva rifarsi direttamente alle fonti, perché la precedente dottrina aveva già compiuto lo sforzo sufficiente per costruire un sistema perfetto al quale rifarsi. A prescindere da questa chiusura interpretativa, tuttavia, il diritto ha comunque continuato ad evolversi, talvolta ricorrendo alla finzione di attribuire ad autorità antiche dottrine nuove.

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