Le religioni del libro sono tre : l’ebraismo, la prima che si afferma, il cristianesimo e l’islam che arriverà sulla scena per ultima, intorno al VII sec.

Sono dette religioni del libro per l’ovvio motivo che tutte e tre si basano su un testo sacro: la Bibbia, per ebrei e cristiani (ma per quest’ultimi comprende anche il nuovo testamento) e il Corano per i mussulmani.

Vediamole più da vicino:

Cristianesimo: con l’avvento del cristianesimo prendono il via due processi storici tra loro complementari:

  • si universalizza il messaggio del dio ebraico estendendolo a tutte le genti
  • si ha il superamento della religione naturale che si manifestava con il più esasperato politeismo.

Con il cristianesimo il rapporto dell’uomo con Dio cambia radicalmente, grazie alla figura di Gesù Cristo l’uomo si avvicina a Dio, instaura con Lui un rapporto personale, di fiducia, perché Dio è ora padre e creatore. Si perde la paura verso la trascendenza. Prende il via una teologia speculativa, curiosa, che investiga su Dio.

La nuova religione cambierà notevolmente la società romana, anche perché si presenta con una propria cultura e una propria etica molto diversa da quella pagana; si presenta con un importante messaggio morale che spingerà l’uomo a trasformare il mondo alla luce della legge divina.

L’etica evangelica non ha uguali nella storia e ancora oggi è ammirata (spesso inconsapevolmente) da laici e agnostici di ogni genere. Si fonda su tre punti:

  1. Etica dell’azione (il cristiano deva gire e realizzarsi in base alle proprie doti naturali.)
  2. Etica dell’intenzione ( il cristiano non deve cadere nell’ipocrisia.)
  3. Etica della Rinuncia ( il cristiano deve fare dei sacrifici per arrivare alla perfezione.)

A dire il vero però non sempre le chiese cristiane sono state fedeli a questa etica, infatti, l’ossessione dell’assolutismo e del potere porterà molti uomini di chiesa a compiere peccati veniali e mortali che impoveriranno l’etica evangelica.

Tra i tanti meriti del cristianesimo va sicuramente ricordato la capacità di aver saputo unire popoli tra loro molto diversi: con la nuova religione gli uomini si inizieranno a sentire parte di un destino comune, si riconosceranno figli di un’opera divina finalizzata alla salvezza ultraterrena per tutti.

Però va ricordato che il cristianesimo, il rapporto tra chiesa e stato, le istituzioni ecclesiastiche finiranno con l’intridersi di GIURIDICISMO, cioè assimileranno dalla romanità regole, costumi e abitudini. Questo perché il cristianesimo nasce in una società, quella romana, che ha elevato al massimo il diritto e quindi non potrà non esserne influenzata!

Però è anche per questo motivo che il cristianesimo nasce solo come ordinamento morale e NON anche come ordinamento giuridico. Si trova dentro una realtà che già conosce lo Stato, il diritto, le regole e quindi non ha il bisogno di crearne delle altre!

Insomma il cristianesimo nasce all’interno di uno stato e di un impero già formati, non si sostituisce ad essi ma vi si adatta, riconosce da subito la loro utilità per l’uomo!

Ed è con questa nuova religione che nasce la distinzione tra Stato e chiesa: prima, con il paganesimo, infatti, tale divisione non c’era, le istituzioni politiche erano anche istituzioni religiose!

Ebraismo: Diversamente dal cristianesimo l’ebraismo va incontro ad un altro destino.

Innanzitutto va detto che gli ebrei non accettano la teologia dei Cristiani, rifuggono da indagini su Dio e sulla sua natura.

Il loro testo sacro diventa, grazie al cristianesimo, il testo di riferimento di gran parte dell’umanità ma diviene ANTICO testamento!

Gli ebrei vengono visti dai cristiani come credenti minori, perché non vogliono accettare il compimento dell’opera di Dio nella storia.

Il nuovo testamento li condanna all’emarginazione e ad una diaspora che inizia già prima dell’affermazione del cristianesimo, con la distruzione di Gerusalemme ad opera di Tito nel 70 d.c.

La diaspora durerà secoli e porterà ad emarginazioni e a sofferenze, tutto questo perché gli ebrei hanno un rapporto spezzato con il Dio dei cristiani, non ne riconosco il figlio!

Islam: Inizia il suo cammino nel VII sec. con Maometto, nelle tribù del deserto.

Anch’essa è religione del libro ma, a differenza del cristianesimo, quanto scritto nel corano va interpretato alla lettera in quanto è parola di Dio messa per iscritto, è verità assoluta. Infatti Maometto dichiara di aver ricevuto il Corano direttamente dall’angelo Gabriele perciò contiene la parola definitiva di Dio nella storia, mentre il vangelo è sempre parola di Dio ma è scritta da uomini e quindi va interpretata.

L’islam si caratterizza perché decreta la signoria di Allah sull’uomo, la sottomissione dell’uomo al suo creatore (mentre, come abbiamo visto prima, nel cristianesimo l’uomo instaura un rapporto di fiducia con Dio)

La religione di Maometto si fonda su poche regole di culto e di comportamento:

  1. la professione di fede
  2. l’obbligo della preghiera quotidiana
  3. il dovere della misericordia
  4. il digiuno e i limiti dell’alimentazione
  5. il pellegrinaggio al luogo di origine della rivelazione

La nuova religione di Maometto ha alcuni aspetti in comune con l’ebraismo, anch’essa, infatti, rifiuta le teologie investigative su Dio, NON bisogna investigare su allah e sulla sua natura!

L’islam appena inizia a diffondersi recide drasticamente ogni rapporto con le altre religioni, esclude tutti coloro che non credono in Allah: i laici non hanno altra scelta se non quella di convertirsi, chi non si converte all’islam, infatti, viene annientato.

Tra i non credenti, però, non sono compresi i cristiani e gli ebrei, infatti, anch’essi sono considerati seguaci della religione del libro a cui Maometto si ricollega, egli, infatti, riconosce i testi sacri degli ebrei e dei cristiani, considera Abramo come il primo mussulmano in quanto ha introdotto per primo la religione monoteista. Ritiene che Dio abbia mandato, prima di lui, altri profeti sulla terra, e tra questi un posto particolare lo merita Gesù, di cui si riconosce il concepimento per opera di Dio ma si nega la sua natura divina.

Proprio per questi motivi i cristiani e gli ebrei non sono considerati dall’islam non credenti ma vengono definiti DHIMMI, termine che sta ad indicare credenti minori, seguaci di una religione imperfetta. Per tanto l’islam quando inizia a diffondersi tollera i cristiani e gli ebrei, garantisce che non verranno annientati, che potranno professare la loro religione imperfetta ma in una condizione di subordinazione rispetto ai mussulmani (i veri credenti).

Vediamo quindi che l’islam considera gli ebrei e i cristiani inferiori, ecco perché il rapporto con i mussulmani è ancora oggi molto difficile!

Come già detto la religione di Maometto nasce nel VII sec., ma in poco tempo riuscirà a diffondersi in tutta l’area mediterranea e in parte dell’africa.

Si tratta di una diffusione che avviene con le armi; ecco un’altra differenza con il cristianesimo che invece si è diffuso pacificamente!

Un’altra grande differenza con la religione di Gesù sta nel fatto che l’islam non nasce solo come ordinamento morale ma anche come ordinamento giuridico!

Questo perché si afferma in un ambiente, quello del deserto, che riflette la divisione tra gli uomini, in cui non ci sono regole, in cui non si conosce diritto, stato e istituzioni (mentre il cristianesimo nasce all’interno dell’impero romano, uno stato che ha elevato al massimo il diritto!) Quindi l’islam ha la necessità di fornire al suo popolo anche regole giuridiche, deve fornirgli anche una concezione e una prassi politica, e lo fa elaborando tutto in un orizzonte fortemente religioso.

Il corano, infatti, ha all’interno anche norme di diritto civile, commerciale, penale, proprio perché nasce all’interno di un popolo che ignora il concetto di diritto!

Da qui un’altra differenza con la religione evangelica: in fatti nell’islam è totalmente assente il dualismo tra stato e chiesa. Il califfo (successore del profeta) è al tempo stesso capo religioso e politico insieme (mentre nel cristianesimo c’è divisione tra istituzioni religiose e politiche).

Ed è anche per questo che l’islam si diffonde con le armi, la conquista della terra non è solo un dovere religioso ma anche politico.

Sarà l’islam che, sottraendosi dal potere dell’impero bizantino, determinerà i confini delle due aree geopolitiche che per parecchi secoli si contenderanno il mediterraneo (quella cristiana e quella islamica) .

Così le due religioni del libro arriveranno a scontrarsi, a combattersi a vicenda, a costruire la civiltà dell’intolleranza. In questo conflitto l’ebraismo si colloca in mezzo, riuscendo a sopravvivere ma sarà anche quello che poi ne pagherà il prezzo più alto.

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