I partiti politici erano presenti anche nello Stato liberale, ma erano ristretti gruppi di persone, legati da grande omogeneità economica e culturale. In regime di suffragio limitato, tipico dell’età liberale, per essere eletti erano sufficienti i voti di poche centinaia di elettori, che spesso conoscevano personalmente il candidato.

Con l’introduzione del suffragio universale sono nati e si sono affermati i moderni partiti di massa, caratterizzati da una solida struttura organizzativa che ha consentito loro di essere radicati nella società e di diventare strumenti di mobilitazione popolare.

Un altro fenomeno che ha contribuito all’affermazione dei partiti di massa è costituito dalle caratteristiche del conflitto sociale nel 900. Infatti i gruppi sociali più deboli hanno trovato, nell’aggregazione in strutture collettive (partiti e sindacati), il modo per migliorare le condizioni di vita delle classi economicamente più deboli o addirittura per preparare l’avvento di una società nuova basata sull’uguaglianza sostanziale tra tutti gli uomini e tutte le donne.

Grazie a queste trasformazioni i Parlamenti sono diventati luogo in cui si realizza il confronto tra partiti con identità e programmi contrapposti intrisi dell’ideologia politica del partito. Tali trasformazioni sono divenute più evidenti dopo la prima guerra mondiale e si sono esplicate nel sistema politico bipartitico (es:UK) ed in quello pluripartitico.

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