Altro elemento differenziale individuato da CICALA consiste nell’estraneità dell’ espromissione dall’ interesse nei confronti del debitore originario: l’espromissione è un contratto tra l’assuntore (espromittente) e creditore, mentre delegazione ed accollo riguardano principalmente l’assuntore ed il debitore originario.

L’interesse perseguito nei confronti del debitore è infatti alla base dell’accollo, che è modalità di un contratto tra il debitore stesso e l’ assuntore – accollante.

Nella delegazione l’interesse in analisi è alla base della prima fase negoziale (il mandato conferito dal delegante al delegato), integrando la causa della seconda fase: l’obbligarsi del delegato verso il creditore. In questa seconda fase, il contratto tra delegato e creditore (delegatario) ha come causa il c.d. “effetto del conteggio” ossia “lo scopo di far valere la prestazione del delegato (in quanto mandatario) come prestazione del debitore originario” (GRECO).

Nell’espromissione questo interesse degrada a motivo interno, quindi come tale per legge irrilevante.

Diversità del profilo causale dei tre istituti

Individuate le differenze di cui sopra, non è condivisibile, secondo CICALA l’opinione di chi (RESCIGNO) ritiene l’assunzione del debito altrui l’elemento causale di tutti e tre i negozi.

la causa dell’ accollo è la causa del contratto di cui l’accollo è modalità (ad es. un contratto di compravendita);

la causa della delegazione, ossia la causa dell’obbligarsi del delegato, è il c.d. iussum, ossia il mandato che il delegante gli conferisce, in funzione dell’ “effetto del conteggio”;

la causa dell’ espromissione è invece propriamente l’assunzione del debito altrui (ciò è confermato anche dalla giurisprudenza).

Alcuni autori (CARPINO) hanno tentato una ricostruzione fondata sul principio di base secondo cui “causa” e “funzione” del negozio sono entità distinte: partendo da questo assunto si è sostenuto che “causa” dell’assunzione dell’altrui debito andrebbe ravvisata nel rapporto tra assuntore (espromittente) e debitore originario, mentre la “funzione” dell’assunzione stessa nel contratto di espromissione, tra espromittente e creditore. Secondo CICALA la distinzione, criticabile, tra causa e funzione, non riceve neppure un adeguata spiegazione logica, apparendo alquanto vaga. È inoltre ingiustificabile l’attribuzione di una qualsiasi rilevanza causale ad una figura, quale quella dell’ espromissione, che si astrae del tutto dal rapporto di provvista.

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