Nel tentativo di legittimare la loro opera i giuristi dissociarono pesantemente il metodo proclamato da quello usato. Nel caso dei commentatori del code civil le proclamazioni di metodologia esegetica hanno avuto tutt’altro significato. A livello di proclamazioni anzi i commentatori del codice si dimostrarono piĂą estremisti dei redattori dello stesso, perchĂ© mentre questi ultimi avevano francamente ammesso che il codice non può regolare ogni cosa, i primi no, perchĂ© amavano partire dall’idea della completezza. Le equazioni a riguardo erano semplici → se il diritto coincide con la legge e la legge è l’espressione dello stato, l’unico diritto di cui i giuristi devono interessarsi è quella dello stato, cioè il diritto positivo.
Gli interpreti del code civil erano naturalmente condotti ad operare nel settore del diritto civile quindi ad una sola parte del sistema, nel diritto civile l’ideologia ufficiale non poteva tollerare rivendicazioni di autonomia degli interpreti altrimenti ci sarebbe stata discontinuitĂ tra legge e diritto. In piĂą l’autonomia dell’interprete significa anche discrezionalitĂ del giudice, che non era accettabile per cause attinenti all’esperienza storica. I tre poteri legislativo, esecutivo e giudiziario erano considerati come delegati dal sovrano e ogni loro esercizio doveva essere ricondotto al corpo della nazione. La discrezionalitĂ governativa poteva essere accettata ma non quella dei giudici altrimenti si sarebbe messa in crisi la sovranitĂ del popolo.
La soluzione adottata dai commentatori fu prudente: assunsero che la metodologia proclamata era l’immagine per cui il diritto si riconduceva al legislatore, tacquero sui problemi teorici e si dedicarono alla messa in opera del codice. Seguirono di preferenza un metodo dialettico presentando la propria opinione in contrapposizione a quella di un autore precedente e in caso di dissidio gli scrittori successivi prendevano posizione sulla disputa indicando l’opinione preferibile che coincideva con quella della corte di cassazione alla quale si riconosceva autoritĂ generale. In questo contesto il commento articolo per articolo aveva la funzione di facilitare la ricerca su ogni problema riferibile al codice.