Il diritto romano ed il diritto comune

Nessun altro sistema giuridico antico ha potuto competere con il diritto romano tanto da essere considerato successivamente il diritto romano per eccellenza. Esso infatti riprendeva a vivere, particolarmente nel medioevo, come diritto comune di tutti i paesi d’Europa. Tuttavia, tenuto conto delle particolari tradizioni locali, si affermarono spesso in vari luoghi consuetudini diverse. Il rapporto fra le fonti del diritto comune e quelle consuetudinario fu diverso a seconda dei luoghi: talora le consuetudini prevalsero sul diritto comune, tal’altra assunsero il ruolo di fonte secondaria. Le istanze per la codificazione La multiformità delle fonti aveva potuto svilupparsi nell’ambito di ordinamenti locali chiusi, nati dalla degenerazione dello Stato centrale: ma tale sistema si poneva come ostacolo alla creazione sia del nuovo Stato di diritto, si di un ampio mercato cui aspirava la società commerciale e mercantile dell’epoca. Il superamento dello Stato assoluto e la creazione del nuovo Stato di diritto con la divisione dei poteri e l’applicazione del principio di eguaglianza non poteva attuarsi se non attraverso una nuova legislazione uniforme, in una parola attraverso un nuovo codice. Questo doveva ricomporre il precedente particolarismo e pluralismo normativo e costituire la fonte delle garanzie del cittadino verso lo Stato.

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