Il pentitismo è un nome impegnativo e evoca un rapporto con la pena che mette in gioco interferenze involontarie di linguaggi morali e religiosi. Forse proprio per allontanarsi da ciò il pentito è da un po’ di tempo chiamato collaboratore di giustizia. Tra lui e la giustizia si instaura un sinallagma, che comprende benefici di pena ecc. in cambio del trasformarsi da nemico a amico. I pentiti dalla legge sui pentiti in poi hanno cominciato a usare strategicamente la collaborazione, in pratica si dice qualcosa insieme a altre dichiarazioni che varrebbero per altri scopi. I giudici hanno quindi assunto una prudenza nella valutazione e per il prof Resta qui poi da una colpa al sistema politico, accusato di aver trasformato il sistema penale nell’unico modo di lotta alla mafia.

La criminalità è per il prof Resta un problema ecologico: ciò vuol dire che il sistema sociale produce il problema della criminalità e dentro lo stesso sistema sociale si costruiscono i rimedi. Dentro questa stessa cornice ecologica c’è il loro e il nostro mondo, ma questo uso dei possessivi in realtà è sviante e irrimediabile come se dipendesse da una natura che non possa esser descritta. In pratica detto così sembra che la criminalità abiti in un altro mondo, come se ci fosse una soglia che si è varcata oltre la quale il problema è cominciato. La soglia diviene quindi il punto centrale del pentitismo. Viene qui in contro un suggerimento teorico basato su una maggiore comprensione dell’illuminismo nel senso di un atteggiamento che scavi in altre possibilità ridando dignità a come avrebbe potuto esser diversamente: seguendo questa via si capisce come si può tornare indietro dalla soglia varcata: questo è il cosiddetto modello della soglia fredda. Accanto a ciò troviamo il modello della soglia calda perché in essa si trovano concentrate passioni ed è il punto che stabilisce le vere e proprie metamorfosi kafkiane. Un es. è la soglia che varcano gli innamorati e che porta la loro vita a esser un rapporto varcando il mondo dell’intimità. Il pentimento fa attraversare una soglia: e’ il ritorno di quel passo che si era fatto.

Il pentimento mette in gioco un’autentica metanoia ossia una trasformazione dall’interno che vive di complicati processi auto interpretativi e di complicati tragitti ed ha a che fare con il complesso mondo dell’identità che vive a percorsi e non è mai immobile. In pratica è sempre l’interpretazione di una storia che mette in evidenza dimensioni inattese decisamente necessarie. Tutti siamo coinvolti in questa interpretazione, è quindi come se si parlasse di un coro degli interpretanti che deve orientarsi in molti versi di sensi possibili, quindi il senso della vita non si può rimettere a sole definizioni stabili e autoritarie bensì coinvolge altre possibilità. In pratica è un mondo che rifiuta l’arroganza della definitività lasciando la possibilità di altri modi di essere lasciando spazio all’altro dell’interpretazione. Tuttavia nella storia c’è una forma di arroganza che è quella del vincitore: proprio le istituzioni lavorano spesso con tale arroganza. C’è accanto a questa un’altra storia che ha perso: essa era una storia di possibilità che però non si è trasformata in contingenza. Ma alcuni di questi eventi perduti possono tornare in auge con la storia delle tracce cancellate. Quindi parole di significato molto consolidato come es. democrazia possono portare a significati diversi: democrazia può voler dire gioco di maggioranza e minoranze ma anche uno scontro condotto non con le armi ma con le parole e questo è l’inganno della guerra. Quindi dare la parola è la più grande metafora della democrazia: uno dà la parola e un altro la prende, ponendosi quest’ultimo avanti sulla scena assumendosi comunque il rischio della comunicazione. La parola è quindi tutto: anche la psicanalisi usa il medium della parola per far emergere mondi non esplicitati. Fare parola è un’attività che si fa senza alcuna certezza nè arroganza: non c’è quindi bisogno di un giudice che quasi in maniera arrogante dia l’ultima parola sul significato di una parola. Proprio parlando di significati, trasformazione è metamorfosi (attraversamento di forme) ma soprattutto metanoia: con questa parola si indica che il cambiamento c’è quando è interno alla mente e non c’è quindi vera metamorfosi senza metanoia. La metanoia può rappresentare una via d’uscita da ghetti e prigioni che ci bloccano ingiustamente: del resto il contrario è la paranoia: fissazione, no via d’uscita.

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