Sul piano oggettivo la continuazione esige una pluralità di azioni od omissioni, tutte esecutive dello stesso disegno criminoso, che, anche in tempi diversi, realizzino la violazione della stessa o di diverse disposizioni di legge. per Gallo i termini “azione” ed “omissione” risultano in questo contesto equivalenti a fatto di reato (ossia l’insieme degli elementi materiali e psicologici dell’illecito penale, nonché la mancanza di cause di giustificazione. Il fatto va sempre considerato così quando non sia contrapposto ad un elemento psicologico del reato). In pratica nel momento in cui azione od omissione non siano prospettate come oggetto di riferibilità a coscienza/volontà, avranno un’accezione molto lata. In questo modo si può parlare di violazione di leggi realizzate da una sola azione od omissione o da più azioni od omissioni.

“Anche in tempi diversi”. L’espressione è stata criticata ripetutamente in quanto ritenuta riferibile solo alle omissioni, sostenendo questa dottrina che se uno fa una cosa, non può farne un’altra. Secondo Gallo ciò non è vero: ad esempio chi si muove in un mercato, può afferrare a destra a manca oggetti di 2 distinti venditori. per Gallo invece è giusto aver dubbi sulla contemporaneità di più condotte omissive, in quanto tutte le omissioni hanno in comune una modalità cronologica espressa deducibile dalla complessiva disciplina che la concerne. Quindi è difficile penare ad obblighi positivi che abbiano lo stesso termine entro cui l’adempimento si deve realizzare.

“Al medesimo disegno criminoso”. Ad esso deve riconoscersi l’effetto di attuare, sul piano psicologico sempre, sul piano normativo quando indicato, l’unificazione delle diverse condotte. Disegno criminoso vuol dire programma criminoso. Secondo Gallo identità di programma vuol dire identità di scopo delle singole azioni od omissioni: altrimenti l’idea stessa di programma diviene priva di senso, in quanto pianificare vuol dire predisporre le fasi esecutive considerate necessarie per addivenire ad un certo risultato. Tutto l’istituto della continuazione, specialmente da quando comprende anche la violazione di diverse disposizioni di legge, è tutto retto e spiegato dalla identità del disegno criminoso. Va sicuramente provato e verificato: ma quando ciò è fatto, si rende inutile ogni condizionamento temporale. Ora è chiaro che il medesimo disegno criminoso è un evento mentale.

Anche le contravvenzioni possono esser oggetto di continuazione di reati. Questo perché l’81 2° menziona una pluralità di reati posti in essere per attuare un certo programma. Quindi per questo possono esser anche contravvenzioni, le quali devono chiaramente esser sorrette da dolo. Impensabile una continuazione tra delitti dolosi e colposi.

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