Gli anni ’50 non fecero registrare leggi significative in materia di diritto del lavoro e nemmeno il sistema sindacale si sviluppò, rimanendo nel complesso debole e diviso.

Il vero salto di qualità, invece, vi fu negli anni ’60, che registrarono i primi governi di centro-sinistra, nei cui indirizzi programmatici la protezione dei lavoratori e in generale le preoccupazioni sociali figuravano al primo posto. Cominciò allora un lento processo di riequilibrio economico-sociale, contrassegnato da un ulteriore sviluppo della contrattazione collettiva e dall’emanazione di importanti leggi a tutela del lavoro subordinato:

  • l. n. 1369 del 1960, che pose il divieto di interposizione nell’impiego di manodopera.
  • l. n. 230 del 1962, che introdusse forti limitazioni alla possibilità di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato, proponendo così come modello tipico di contratto di lavoro quello a tempo indeterminato.
  • l. n. 604 del 1966, che introdusse una disciplina limitativa del potere imprenditoriale di licenziamento individuale.
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