Il sistema domestico ha una stretta attinenza con la crescita democratica della persona e della società.

La componente sociale dell’educazione

Il sistema domestico ha una stretta attinenza con la crescita democratica della persona e della società.

La componente sociale è strutturalmente connessa con l’educazione e l’educazione esige sempre un riferimento all’antropologia. Infatti, come rapporto intenzionalmente strutturato, l’educazione è sempre da valutare in riferimento alla dimensione sociale della vita; il cammino di umanizzazione dell’individuo e anche un processo di socializzazione, per cui educare l’uomo significa guidarlo ad intrecciare ed ordinare corretti rapporti col mondo circostante.

L’educazione sociale in famiglia come educazione ai valori

I genitori, in modo consapevole o inconsapevole, s’ispirano sempre ad un sistema di valori, per mezzo del quale definiscono schemi di condotta, obiettivi a cui tendere, regole comunicative.

L’educazione alla tolleranza, al rispetto dell’altro, alla tutela della diversità postulano, all’interno della famiglia la strutturazione di rapporti ispirati proprio dai valori della tolleranza, del rispetto per l’altro, della tutela della diversità.

Giddens ha formulato i concetti di “relazione pura” e di “democrazia delle emozioni”. Il primo concetto indica un rapporto basato sulla comunicazione emozionale in cui vantaggi derivati da tale comunicazione sono il presupposto perché il rapporto continui. Il secondo concetto è la specificazione del primo, in quanto un buon rapporto è contrassegnato da precise qualità: uguaglianza delle posizioni, diritti e doveri equamente distribuiti, rispetto reciproco, comprensione e fiducia negli altri, assenza di arbitrio e violenza. Tutte queste caratteristiche, osserva Giddens, corrispondono ai valori della democrazia politica.

La mediazione educativa della famiglia

Soltanto assumendo la consapevolezza della propria funzione di “mediazione educativa”, la famiglia può concorrere alla costruzione di un nuovo ethos civile e alla crescita democratica della comunità.

In virtù della sua struttura relazionale e delle persone che la costituiscono, la famiglia ha la possibilità di porsi come filtro, vero e proprio strumento di selezione delle stimolazioni esterne per adeguarle sempre meglio ai bisogni ed alle esigenze dei singoli membri costitutivi.

Fino ad oggi è stato fortemente trascurato il ruolo di mediazione affidato alla famiglia, ma tra cultura interna della famiglia e cultura esterna ad essa si stabilisce un’interazione che si mostra come il risultato dell’incontro tra famiglia e società. Essa, mediando il rapporto del singolo soggetto con il contesto ambiente, aiuta l’uomo a percepire l’altro, non solo come polo del rapporto sociale ma nel suo autentico valore di persona.

Famiglia e crescita democratica della società

Per educare secondo un’impostazione democratica la famiglia non può trascurare la dimensione della progettualità.

Questa permette di identificare le linee valoriali entro le quali formulare itinerari di crescita personale e comunitaria all’interno e all’esterno del nucleo domestico.

Della famiglia il principio pedagogico dell’integrazione spinge a farsi i progressi personali si traducano in crescita di tutto il sistema relazionale: in tal modo bene personale il bene comune procedono di pari passo. Perché la famiglia possa educare le nuove generazioni al vivere democratico è necessario che lo Stato la agevole il compito, favorendo il coinvolgimento della stessa nella gestione di istituzioni e servizi. Questa finalità sia raggiunta soprattutto con la legge quadro 328 del 2000, che all’articolo 16 recita: “il sistema integrato di interventi e servizi sociali riconosce e sostiene il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale. Quindi possiamo concludere che il contributo della famiglia alla crescita democratica esige la rilevazione di due elementi fondamentali: la riscoperta della propria funzione educativa e il fatto che l’azione educativa della famiglia postula il sostegno dello Stato che deve esaltarla nel suo protagonismo in campo privato e pubblico.

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