Le situazioni successorie che possono verificarsi sono due:

  • se il de cuius lascia un testamento, si applicano le regole della successione testamentaria.
  • se il de cuius non lascia un testamento, si applicano le regole della successione legittima. Relativamente ad essa l’art. 565 stabilisce l’ordine dei successori legittimi, ciascuno dei quali esclude quello successivo:
    • il coniuge.
    • i discendenti legittimi e naturali.
    • gli ascendenti legittimi e naturali, i fratelli e le sorelle legittimi.
    • i parenti legittimi in linea collaterale dal terzo fino al sesto grado.
    • lo Stato.

La successione testamentaria e quella legittima possono convivere, ma tra le due prevale la prima, in quanto maggiormente rappresentativa della volontà del de cuius.

Ad alcuni soggetti legati al testatore da vincoli di sangue, detti legittimari (art. 536), la legge riserva una quota della successione, che non può essere lesa né da disposizioni testamentarie né da regole della successione legittima. Questo tipo di successione, detta successione necessaria, riguarda quote diverse e minori rispetto a quelle dei successori legittimi perché si calcola sul relictum e sul donatum. Per calcolare la legittimità, quindi, occorre fare una riunione fittizia di quanto è stato lasciato e di quanto è stato donato: il relictum consiste nell’attivo della successione, cui si sottraggono i debiti, mentre il donatum consiste in quanto è stato donato dal de cuius quando era in vita. La riserva funziona diversamente in base ai soggetti a cui si fa riferimento:

  • figli legittimi e naturali (art. 537): se il genitore lascia un figlio solo, a questi è riservato 1/2 del patrimonio, mentre se i figli sono di più, è loro riservata la quota dei 2/3, da dividersi in parti uguali fra tutti.
  • ascendenti legittimi (art. 538): agli ascendenti legittimi è riservato 1/3 del patrimonio, se non vi sono figli legittimi o naturali.
  • coniuge (art. 540): al coniuge è riservato 1/2 del patrimonio, tuttavia, se concorre con i figli:
    • gli è riservato 1/3 del patrimonio se vi è un solo figlio.
    • gli è riservato 1/4 del patrimonio se vi sono più figli.

Nel settembre 2006 è stato presentato al Senato un disegno di legge volto ad abrogare le disposizioni relative alla successione necessaria, criticata principalmente per due motivi:

  • la successione necessaria non è più in linea con gli indirizzi che promuovono le liberalizzazioni alla circolazione della ricchezza.
  • la successione necessaria opera in contrasto con la volontà del testatore e costituisce un’eccessiva limitazione alla sua libertà testamentaria.
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