Il Pontefice sovrano:

· Deve confermare la propria volontà alla prospettiva della redenzione

· Può riformare le istituzioni ecclesiali di diritto umano con flessibilità per il dover essere dinamico della Chiesa.

· Benedetto XVI: il Papa non è sovrano assoluto, il cui pensare e volere sono legge.

Al contrario: il ministero del Papa è garanzia dell’obbedienza verso Cristo e verso la sua Parola. Egli non deve proclamare le proprie idee, bensì vincolare costantemente se stesso e la Chiesa all’obbedienza verso la Parola di Dio, di fronte a tutti i tentativi di adattamento e di annacquamento, come di fronte ad ogni opportunismo.

· Persegue il bonum commune

· Legato alla forma istituzionale del suo potere

La salus riguarda ciascuno degli appartenenti alla Chiesa e del loro rapporto con la Divinità e dunque il “dover essere” inerente a tale salus si colora di etica e morale.

Secondo Kelsen gli ordinamenti etico – religiosi non sarebbero veri e propri sistemi normativi. La “salvezza” non si può raggiungere in nessun altro modo. L’ordinamento deve predisporre condizioni e mezzi idonei per raggiungere la salvezza di ciascuno _ suprema lex _ interventi giuridici che implicano organizzazione normativa e realtà ordinamentale qualificata dall’orientamento ad un fine che si traduce in necessità di scelte solo tendenzialmente metafisiche.

Il fine dell’ordinamento, indica come esso sia “per la persona”. Nel fine dell’ordinamento canonico la persona viene considerata “in sé” non come integrazione del sistema.

Regole poste dal Fondatore: immodificabili e corrispondono al diritto canonico divino, costituzione sostanziale della Chiesa.

Regole aggiunte dalla Chiesa: suggerite dalle esigenze dei tempi possono essere sostituite e corrispondono al diritto canonico ecclesiastico.

Il diritto divino resta sovraordinato al diritto ecclesiastico.

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