Gli effetti della morte dell’imprenditore riguardano diversi rapporti che questo ha istituito in vita, motivo per cui il Codice civile e la legislazione speciale, ove necessario, ne tengono conto.
Salvo che non si tratti di contratti fondati sull’intuitus personae o sulla fiducia, le obbligazioni contratte in vita cadono in successione e del loro adempimento rispondono gli eredi che hanno accettato l’eredità. Questo avviene principalmente per due motivi:
- per il principio della continuità dell’impresa, la cui prosecuzione giova all’economia.
- per la tutela della controparte.
Per l’impresa familiare, il Codice dispone che i partecipanti possano esercitare il diritto di prelazione sull’azienda in caso di divisione ereditaria o di trasferimento dell’azienda. All’imprenditore e ai soggetti che saranno suoi discendenti viene consentito di concludere patti per la successione dell’impresa (patti di famiglia) che derogano al divieto di patti successori.