L’oggetto dell’obbligazione di lavoro comprende una pluralità di comportamenti, i quali possono essere, a loro volta, adempiuti secondo diverse condizioni di modo, tempo e luogo. Pertanto, l’esercizio del potere direttivo da parte del datore di lavoro (o dei suoi collaboratori dai quali il lavoratore “gerarchicamente dipende”) è essenziale per specificare, tempo per tempo, la concreta attività dovuta dal lavoratore, sia quanto al suo oggetto che alle modalità del suo svolgimento.
In sostanza, il potere direttivo è lo strumento per mezzo del quale l’imprenditore realizza l’organizzazione del lavoro subordinato che, insieme all’organizzazione di mezzi, dà vita all’impresa. Al potere direttivo dell’imprenditore corrisponde il dovere di obbedienza da parte del lavoratore. Obbedienza che, ovviamente, non si riferisce a qualsiasi disposizione venga impartita, bensì si riferisce alle disposizioni che riguardano la “esecuzione” e la “disciplina” del lavoro. Da ciò deriva, peraltro, che la subordinazione del lavoratore comporta l’obbligo di osservare non soltanto le direttive che hanno ad oggetto l’esecuzione delle mansioni, originariamente concordate, ma anche quelle che hanno ad oggetto l’organizzazione dell’impresa.
L’articolo 2104, comma 1 del Codice Civile prevede che il prestatore di lavoro deve usare la diligenza richiesta “dalla natura della prestazione lavorativa” e “dall’interesse dell’impresa”. La diligenza rappresenta il criterio di misura della prestazione dovuta dal lavoratore e, allo stesso tempo, un indice di valutazione dell’esattezza dell’adempimento, nel senso che il lavoratore è tenuto ad una prestazione che sia diligente e incorre in un inadempimento ove esegua la prestazione senza la dovuta diligenza.
Per individuare la diligenza dovuta dal lavoratore, sono previsti due parametri, i quali costituiscono specificazione di quello previsto, per le obbligazioni inerenti l’esercizio delle attività professionali, dall’articolo 1176, comma 2 del Codice civile. Il parametro riferito alla “natura della prestazione lavorativa” implica debba tenersi conto del contenuto professionale delle mansioni, dando, quindi, rilievo anche al livello di complessità o responsabilità che esse comportano.
Inoltre, l’ulteriore parametro riferito all’interesse dell’impresa implica che si debba tenere conto dell’interesse concretamente perseguito dall’imprenditore con la specifica organizzazione da lui predisposta. Ne deriva che il grado, o quantum, della diligenza dovuta dal lavoratore varia in relazione ad ogni specifico rapporto di lavoro.