L’aver accertato l’origine antica del problema non serve a renderlo meno pressante. Occorre quindi capire se e in che modo sia possibile limitare l’arbitrio di una scienza che pare dominata dalla tecnica. Non c’è dubbio che è doveroso ricercare un limite e ciò per due motivi:

– sia perché lo richiede l’opinione pubblica

– sia perché senza si consegna la ricerca medica e biotecnologica alla logica del mercato e della produttività.

Assodato quindi che è necessario ricercare un limite rimangono altri interrogativi: quale limite porre? chi è legittimato a porlo? come argomentare la scelta del limite?

Le risposte sono tante. Così potrebbe apparire sensato affidarsi alla coscienza del singolo scienziato, alla sua capacità di autoregolamentazione, oppure si potrebbe demandare agli ordini professionali il compito di indirizzare tale autoregolamentazione attraverso i codice deontologici.

Al contrario si potrebbe pretendere di regolare nei minimi dettagli la ricerca a costo però di pregiudicare alcuni sviluppi e violando l’art. 33 cost. che protegge la libertà della ricerca.

Oppure si potrebbe lasciar libero campo alle multinazionali affinché assecondino le aspettative del mercato.

In realtà una risposta non è possibile se non si fonda su una solida argomentazione, il criterio per stabilire il limite deve risultare fondato su una solida argomentazione.

Purtroppo però spesso non è così. I vari schieramenti ideologici si fronteggiano con passione ma senza un vero fondamento argomentativo. Così spesso l’argomento più forte da parte del sostenitore della liceità di qualsiasi intervento nei confronti della vita è quello costituito dal denigrare le tesi avanzate dal mondo cattolico. Così come le tesi della Chiesa si limitano a dipingere le modalità di distruzione di feti e embrioni provocando forte emozione negli ascoltatori ma non dimostrando nulla circa la verità delle proprie asserzioni e per tanto non sono soddisfacenti dal punto di vista razionale.

Occorre trovare un argomento valido alle modalità di limite sostenute.

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