Nella città antica la guerra è compito e privilegio esclusivo dei cittadini: la qualifica di civis e l’obbligo di partecipare alla difesa dello Stato sono due aspetti di una stessa realtà.

Nella prima età è il sistema delle tribù romulee e delle curie che provvede ad assicurare l’organico dell’esercito. Data la forte influenza delle gentes sull’organizzazione curiata, è indubbio che l’ordinamento militare fosse sotto il controllo di questi gruppi.

In una fase più evoluta della storia delle città antiche si verifica un fenomeno generale che riguarda da vicino anche Roma. Con la crescita delle risorse e con l’accresciuta disponibilità dei metalli divenne possibile per un numero maggiore di cittadini assicurarsi l’armatura completa. Si afferma così un nuovo tipo di esercito, fondato sugli opliti, con una massiccia presenza di soldati forniti di armi difensive oltre che offensive. Esso segna l’irrimediabile tramonto degli eserciti aristocratici, fondati sulla preminenza e sul valore individuale dei principes delle varie genti.

Il popolo romano, nel sistema delle centurie, si distribuiva in 5 classi di cittadini in grado di portare le armi, in base alla loro ricchezza personale:

→ 1° classe si componeva di 40 centurie di juniores (18-45 anni) e di 40 di seniores (45-60 anni)

/ /classe si componevano ognuna di 10 centurie di juniores e 10 di seniores

5° classe ammontava a 15 centurie di juniores e 15 di seniores

Dovevano inoltre annoverarsi:

18 centurie di cavalieri, più elevate di rango.

4 centurie, in cui erano inseriti artigiani e musici

1 centuria che comprendeva tutti i capite censi, cittadini privi del livello minimo di ricchezza richiesto per l’appartenenza all’ultima classe

Ogni centuria:

  • ai fini militari: rappresentava un’unità di popolazione tenuta a fornire all’esercito il contingente fisso di uomini armati
  • nei comizi: costituiva un’unità di voto

La ripartizione fra le centurie non teneva conto delle dimensioni dei vari strati sociali, ma si fondava sul principio tipico della città antica che il peso politico e l’impegno militare dei cittadini non erano uguali in assoluto, ma proporzionali ai livelli di ricchezza.

L’ordinamento centuriato, a seguito delle riforme di Servio Tullio, si fonda sulle differenze sociali presenti nella città per assegnare a ciascun cittadino un suo ruolo, un complesso di doveri e di poteri, all’interno della costituzione cittadina. Nel nuovo ordinamento c’è spazio effettivo solo per coloro che sono abbastanza ricchi da potersi assicurare un completo armamento. Una vasta massa di individui, coloro che di tale ricchezza non beneficiavano, restavano emarginati e costituivano una forza subalterna rispetto ai gruppi che miravano all’egemonia sulla città.

Richiedi gli appunti aggiornati
* Campi obbligatori

Lascia un commento