È verosimile che con l’incremento delle forze produttive e con i crescenti livelli di ricchezza si delineasse un processo di differenziazione sociale attestato dalla presenza e dalla crescente importanza delle tombe principesche abbellite da sempre più ricchi arredi funerari. Questo sfarzo funerario è indubbiamente l’espressione di una ideologia aristocratica, attraverso cui gruppi economicamente e socialmente più forti esprimono e codificano la loro egemonia.

La presenza delle antiche forme tribali e di strutture sociali sostanzialmente paritarie era possibile solo a un livello basso di sviluppo delle forze produttive. Con il loro incremento, verso la metà dell’VIII sec. a.C., divenne quindi inevitabile un processo di trasformazione dell’antica organizzazione.

Si viene quindi ad affermare una struttura sociale dominata da emergenti aristocrazie guerriere, organizzate nella forma delle gentes. Questo fenomeno è parallelo e collegato alla genesi dell’ordinamento cittadino, tanto che proprio il successivo sviluppo della città-stato finirà col travolgere ed emarginare l’ordinamento aristocratico della gentes.

È dunque in quest’epoca che i villaggi sul Palatino assumono il carattere di realtà proto-urbane, dovute alla fusione di più piccoli villaggi fra loro.

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